Dagga Dialaw è uno dei 17 villaggi che compongono il Comune di Diass (Dipartimento di Mbour, Regione di Thiès). E’ attualmente abitato da 3.400 persone.

La maggior parte delle famiglie versa in difficili condizioni economiche: a fronte di nuclei costituiti da molte persone (50% più di 14 persone), solo il 25% delle famiglie dispone di un reddito annuale superiore a 1500€ e quindi dipende dalle rimesse di parenti emigrati a Dakar o all’estero e da sporadiche micro-attività generatrici di reddito.

Attualmente non esiste un sistema di raccolta dei rifiuti né una politica di sensibilizzazione della popolazione. L’impatto negativo sulla salute della popolazione e degli animali è inevitabile. In particolare i rischi per la crescita dei bambini sono evidenti.

La strategia del Governo senegalese per allentare la pressione demografica su Dakar, consiste nella trasformazione dell’attuale struttura urbana mono-polare in una struttura multi-polare. Perché ciò possa accadere, il villaggio di Dagga Dialaw sarà trasformato in un polo urbano, denominato Daga-Kholpa che crescerà, sfruttando la vicinanza al nuovo aeroporto, fino a ospitate una popolazione di circa 190.000 persone nel 2035.

Lo sviluppo della zona, per quanto potenzialmente positivo, si è finora dimostrato una minaccia per l’ambiente e per la popolazione autoctona. Gli abitanti della zona sono sempre più spesso sono indotti a vendere le proprie terre a speculatori edilizi, di conseguenza le terre coltivabili sono sempre meno disponibili.

L’aumento demografico, in assenza di una strategia di sviluppo condivisa con la popolazione, rischia di riprodurre i problemi della banlieue di Dakar: edificazione disordinata, perdita di terreni agricoli e di spazi verdi, disoccupazione e sotto-occupazione giovanile, rischi di migrazione pericolosa, rischi ambientali e sanitari elevati (inquinamento, rifiuti ecc.), servizi sociali di base insufficienti.

II progetto Setal Dagga – Iniziative comunitarie per la tutela delle risorse naturali e lo sviluppo inclusivo a Dagga Dialaw ha l’obiettivo di promuovere un sistema per la gestione partecipata e sostenibile dei rifiuti, delle risorse naturali e degli spazi comuni.

 

 

Le due prime fasi sperimentali, svoltesi tra il 2017 e il 2020 si sono concentrate su 3 assi:

  • la gestione dei rifiuti, attraverso l’allestimento di una zona destinata al deposito e al trattamento e alla sperimentazione di una raccolta porta a porta
  • la gestione degli spazi pubblici, grazie a giornate di pulizia comunitaria e azioni di riqualificazione e piantumazione di spazi comuni;
  • l’educazione ambientale.

La terza fase si focalizza sulla prevenzione e la riduzione dei rifiuti plastici, attraverso:

  • sperimentazioni per diminuire i rifiuti in plastica non riciclabile, quali la sostituzione delle borse in plastica per la spesa, dei sacchetti per l’acquisto dell’olio sfuso e delle bustine di plastica per l’acqua potabile;
  • la progettazione centrata sull’utente e l’implementazione di una tecnologia di potabilizzazione dell’acqua che, insieme ad interventi di riabilitazione di pozzi, fontane e rubinetti, consentirà un maggiore accesso all’acqua potabile a Dagga;
  • l’attivazione della popolazione per una società sostenibile, inclusiva e attenta all’ambiente, attraverso: una campagna di sensibilizzazione sulle plastiche inquinanti e sui rischi associati ai patogeni dell’acqua; percorsi laboratoriali per studenti delle scuole; uno scambio culturale e di formazione tecnica in Senegal, per giovani studenti e neolaureati e giovani di Daga, con lo scopo di trasferire competenze sulle tecnologie appropriate.

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Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese

Progetto sostenuto da Fondazione Cariplo, Fondazione Compagnia di San Paolo, nell’ambito della call Tecnologie per lo Sviluppo 

 

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