Oasi Rose de l’Espoir

L’Oasi Rose de l’Espoir si trova a nella Delegazione di Faouar, Governatorato di Kébili, nel Sud-Ovest della Tunisia. Gli abitanti della delegazione sono 19.613, divisi in 3.726 famiglie.

Il clima è arido, caldo in estate e freddo in inverno. A causa delle condizioni climatiche e delle tempeste di sabbia, il 69% delle terre è a rischio desertificazione. Il tasso di scolarizzazione è tra i più bassi del Paese, quello di disoccupazione tra i più elevati, soprattutto tra le donne.

Esistono, in Tunisia, una netta frattura e profonde disuguaglianze tra le regioni costiere dell’Est, in pieno sviluppo e le regioni interne, rurali, del Sud e dell’Ovest, che invece sprofondano sempre più nella povertà e nel risentimento e sono spesso il punto di partenza di contestazioni sociali anche violente o subiscono la fascino del radicalismo islamico. In queste regioni svantaggiate, le donne sono doppiamente discriminate.

La pandemia di Covid-19 e l’attuale crisi politica hanno inoltre colpito alcuni pilastri tradizionali dell’economia tunisina, limitando fortemente il settore del turismo e penalizzando gli scambi commerciali. Secondo la Banca Mondiale, tutto ciò si tradurrà in un calo del PIL del 9% e un aumento della disoccupazione intorno al 18 %. Un recente sondaggio (Center for Insights in Survey Research dell’IRI) rivela che, tra le preoccupazioni che alimentano il malcontento dei tunisini, l’economia è in cima alla lista, con l’88% dei cittadini che descrive l’attuale situazione economica del paese come un po’ o molto negativa. Un tunisino su 4 afferma di avere problemi ad acquistare cibo e beni essenziali.

La percezione delle disparità regionali esacerba le tensioni sociali e intensifica l’esodo rurale e l’emigrazione di giovani qualificati. A sua volta, la desertificazione demografica aggrava la situazione economica e deteriora quella ambientale (le oasi, importanti nella lotta contro la desertificazione, per la sicurezza alimentare e per la gestione sostenibile delle risorse, non sono ecosistemi naturali e quindi devono essere curate e mantenute dall’azione umana).

La seconda fase del progetto Oasi Rose de L’Espoir ha l’obiettivo di migliorare l’irrigazione e diminuire l’evapotraspirazione nell’oasi rose de l’Espoir, a El Faouar, creando una ricaduta economica a beneficio delle donne e dei giovani in situazione di vulnerabilità.

La prima fase del progetto ha consentito di:

  • Rigenerare e 3 ettari e mezzo di terreno, creando un’ oasi agro-ecologica a tre livelli: palme da dattero di differenti cultivar; alberi da frutto (albicocchi, fichi ecc.) di varietà antiche, adatte al contesto ma a rischio di scomparsa per il prevalere di varietà più commerciali; orticole locali
  • Lo studio per l’avvio di un’impresa sociale per la produzione frutta e verdura, con l’obiettivo sociale di contrastare l’esodo e la povertà rurale attraverso l’inclusione lavorativa di giovani e donne e l’obiettivo ambientale do lottare contro la desertificazione e per la conservazione della biodiversità

La seconda fase è attualmente in corso e prevede:

  • Un intervento su 6 ettari dell’oasi con un nuovo impianto di irrigazione a diffusore interrato
  • La stabilizzazione delle masse dunali che minacciano l’oasi e la produzione di frangivento viventi e in foglie di palma
  • L’inserimento di oltre 700 alberi da frutto
  • L’avvio di un’attività di conservazione dei datteri e trasformazione e confezionamento di gombo (Hibiscus esculentus) e della molokhia (Corchorus olitorius L.)

 

 

Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese

e grazie ai contributi di:

SELLA SGR

Comitato Lecchese per la Pace e la Cooperazione tra i Popoli